mercoledì 11 febbraio 2015

Zucchino 'Bianco di trieste' consigli e curiosità

Lo zucchino (cucurbita pepo) appartiene alla famiglia delle cucurbitacee come i cetrioli, meloni e cocomeri, è una pianta con un apparato radicale fittonante ma abbastanza superficiale. Lo zucchino che andremo a vedere oggi è il 'bianco di trieste'.

Esso prende il nome, appunto, dalla zona in cui è nato, Trieste, la particolarità di questo tipo di zucchino sono la buccia molto sottile, color bianco crema e questa varietà rispetto alle altre risulta essere molto precoce e la sua polpa raggiunge l'apice del gusto quando l'ortaggio arriva alla sua lunghezza massima che può variare dai 15 ai 19 cm. Il bianco di trieste inoltre ha delle proprietà che fanno bene al nostro organismo, infatti, oltre che essere nutritive e rinfrescanti le zucchine ,cosi come le zucche, hanno proprietà diuretiche e lassative, inoltre sono ricche di Vitamina B, Provitamina A e fosforo e curano infiammazioni e dissenteria.

La semina di questo ortaggio avviene in semenzaio da marzo sino a giugno e in campo aperto da aprile sino a luglio, con una raccolta che avviene da giugno sino a settembre. Esse raggiungono la piena maturazione a circa 45 giorni dalla nascita e la pianta ha un ciclo di vita di circa 90 giorni.

La zucchina esige terreni leggeri, freschi , con buone sostanze organiche e sopratutto con ottime caratteristiche drenanti, infatti, essa teme i ristagni e possibilmente con un pH del terreno che varia tra 5,6 e 7,5. Ha un'ottima adattabilità salina e ciò lo rende un ortaggio coltivabile anche in prossimità di coste. La lavorazione in caso di terreno pesante deve essere molto accurata e bisogna farla per tempo, se possibile prima che arrivi l'inverno, le concimazioni devono essere abbondanti e si consiglia di usare letame maturo o compost che verranno distribuiti durante la fase di preparazione del terreno

La pianta della zucchina ha un portamento molto espanso e richiede pertanto molto spazio, tra le file dai 100 ai 150 cm e sulla fila dai 70 ai 100 cm. Nella semina diretta si seminano 2 o 3 piante per buchetta in modo da avere la garanzia che almeno una si salvi e in seguito andranno diradate lasciandone una sola, ad emergenza consolidata.  

E’ pertanto sconsigliato il ripetersi della coltura sullo stesso terreno prima di 3-4 anni o di coltivarla dopo solanacee, fagiolino o altre specie della famiglia delle cucurbitacee, perché risulterebbero più soggette ad attacchi di parassiti fungini (FusariumVerticillium), nematodi e insetti.

Le irrigazioni devono essere frequenti ed omogenee stando attenti a non bagnare le foglie.

Le malattie che colpiscono la pianta sono svariare tra cui fungine e virali elenchiamone alcune:

  • Mal Bianco;
  • Peronospora;
  • Sclerotina.
Nel caso in cui la pianta venga attaccata dal virus presenterà come sintomi deformazioni e difetti nella colorazione delle foglie, qualora non sia possibile applicare una cura bisogna estirpare la pianta infetta, inoltre nei primi periodi di vita la pianta può essere soggetta ad attacchi da parte di insetti terricoli e/o da marciumi fungini o batterici, provocando errori nella crescita dei seminati.

E’ possibile prevedere dei trattamenti per il controllo delle malattie fungine a base di zolfo o con decotto di equiseto, macerato di aglio e cipolla, propoli ed oli essenziali.

Consigli per coltivare questo tipo di ortaggio:
  • Limitare le concimazioni azotate;
  • Staccare i frutti con forbici in modo da evitare lacerazioni alla pianta;
  • Utilizzare rotazioni ampie tra le colture;
  • Utilizzare solo sostanze organiche.


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